Professione Food Creator: intervista a Fabio – Apastaderfaves

Professione Food Creator: intervista a Fabio – Apastaderfaves

Pasta. Pasta. E ancora pasta. Se non vi piace siete nel posto sbagliato. Chi di noi non è stato “rapito” da un piatto fumante di pasta? La pasta è magia. È come se ogni boccone ci portasse direttamente “a casa“, in un abbraccio di sapori che sa di tradizione e di amore. La pasta fa battere il cuore degli italiani più di qualsiasi altra cosa. Parliamo di un amore profondo, quasi romantico. Non c’è nulla di più italiano di un piatto di spaghetti al pomodoro o di una gustosa lasagna.

Ed in questo affascinante mondo fatto di rigatoni, tagliatelle e ravioli, spicca Fabio, food creator e mente creativa del profilo @apastaderfaves. Con il suo tocco personale e il suo amore per la pasta, Fabio ha conquistato i cuori e gli stomaci di migliaia di follower sui social. Dai classici della tradizione a piatti più creativi, il suo repertorio sembra non avere limiti. E la cosa più sorprendente? Fabio riesce a trasmettere la sua passione attraverso uno schermo, facendoci venire l’acquolina in bocca con ogni post.

Ma cosa rende la pasta così speciale? Oltre al fatto che è incredibilmente buona, è anche sorprendentemente versatile. Puoi abbinarla con praticamente qualsiasi cosa, dal semplice pomodoro a condimenti più arditi, e ottenere sempre un capolavoro culinario. È come se la pasta fosse la tela bianca di un pittore, pronta per essere dipinta con i colori più gustosi della cucina italiana.

E che dire dei formati? Penne, spaghetti, farfalle, orecchiette, gnocchi, tortelli, fusilli… la lista potrebbe continuare all’infinito. Ogni formato ha la sua personalità e il suo modo unico di trattenere il condimento, regalando un’esperienza diversa ad ogni forchettata. È come se ogni tipo di pasta avesse una storia da raccontare. E questo Fabio lo sa bene. A rendere speciale i profili di apastaderfaves è sicuramente la sua passione contagiosa per la pasta e la sua abilità nel trasformare anche il piatto più semplice in un’esperienza culinaria straordinaria. O forse è la sua simpatia che traspare da ogni post, come se stesse condividendo le sue creazioni con un vecchio amico. Fabio è un vero e proprio “pastartist“. E, attraverso le sue creazioni, Fabio ci ricorda che la cucina può essere divertente, creativa e incredibilmente deliziosa.

Abbiamo fatto quattro chiacchiere con Fabio – @apastaderfaves per farci raccontare com’è nata la sua passione per la cucina … e scoprire qualcosa in più sul suo mondo fatto di pasta!

Ciao Fabio, grazie intanto per aver accettato l’intervista e benvenuto su Food News Italia. Iniziamo con una domanda semplice, chi sei e cosa fai?

Sono Fabio, nome di battaglia “Il Faves” – dei miei amici lo hanno inventato quando eravamo ragazzini e mi ha dato l’ispirazione per la mia pagina, aggiungendo un tocco di romanità. Sono romano e romanista da generazioni. Faccio il commercialista, sono laureato in economia e ho fatto il liceo scientifico, mai errore più grande! Ricordo ancora con terrore le interrogazioni di matematica. Insomma, nulla a che fare con la cucina!

Food creator, food blogger o food influencer…come preferisci “essere definito”?

Forse food influencer, ma mi sembrano tutte qualifiche fin troppo professionali per me, che anche con il mio piccolo seguito continuo a essere quello che sono sempre stato, un gran mangiatore di pasta! Però sono contento se qualcuna delle mie ricette dà l’ispirazione a qualcuno, visto che nella vita di tutti i giorni non sempre si ha voglia di cucinare e a volte un’immagine può essere un bello stimolo per mettersi ai fornelli.

Quando e come nasce la tua passione per la cucina?

Da piccolo vedendo mia madre. Una risposta banale, ma per variare un po’ aggiungo che già da piccolo guardavo spesso la pioniera della cucina in tv, Wilma De Angelis. Tutti i pomeriggi con la baby sitter osservavo questa signora cucinare cose buonissime, e da quel momento mi sono innamorato dell’idea di ricreare quelle ricette televisive anche a casa.

Cosa ti ha spinto a condividere i tuoi piatti online e perché hai scelto di focalizzarti sulla pasta?

Siamo nell’epoca social, non potevo essere da meno. Nel lontano 2016 ogni volta che cucinavo qualcosa facevo foto ai piatti e le inviavo ai miei amici su Whatsapp. Così una domenica, a casa della mia fidanzata, decisi di aprire una pagina su Instagram dove mostare a tutti quello che prima mostravo solo a poche persone. Poi per il soggetto è stato facile, perché la pasta è il mio primo amore: narra la leggenda che già a pochi mesi di vita mangiassi le fettuccine al ragù… chissà se è vero, però nelle leggende c’è spesso un fondo di verità.

Da dove prendi ispirazione per le tue ricette e come definiresti la tua cucina?

Trovo ispirazione da moltissime fonti diverse e definirei la mia cucina come un mix di buoni esempi e creatività. Intanto, la tradizione, quella della cucina giudaico romanesca che vedo e mangio in famiglia e nella mia città da quando sono nato. Ma in me c’è anche una parte più votata alla modernità, e allora adoro i canali youtube, per esempio quello di Max Mariola, che tra l’altro è un mio concittadino. E poi mi piace scoprire nuovi ingredienti in giro per l’Italia e per il mondo: ogni volta che visito un posto nuovo, vado sempre a comprare i prodotti tipici di quel posto per portarli a casa e provare nuove ricette. Mi piace molto andare per tentativi, testare nuovi abbinamenti e fare esperimenti casalinghi – anche se non ci sono garanzie sui risultati.

Quali sono gli ingredienti che non possono mancare nella tua cucina (oltre la pasta naturalmente ahah)?

Se fosse per me alternerei tutti i giorni solo la pasta con tonno e pomodoro e la pasta al ragù, quindi datemi pomodoro, tonno e carne macinata e mi fate più che felice. Grandi classici insomma. Poi adoro il piccante, quindi peperoncini di tutti i tipi. E l’olio d’òliva: ormai sono abituato bene e mi piace andarlo a scovare nei frantoi del Lazio, facendone scorta.

C’è una “ricetta del cuore”? Quella che cucini più spesso o ti rievoca bei ricordi?

Quasi tutti i miei piatti preferiti mi ricordano la mia mamma che non c’è più, però se dovessi scegliere una sola ‘’ricetta del cuore’’, anzi una ‘’cena del cuore’’, direi mezze maniche con il sugo di stracotto, vitella arrosto e patate al forno.

Qual è secondo te il segreto per un piatto di pasta perfetto?

Una buona macchina fotografica! Scherzo naturalmente, per me il segreto è avere una gran fame, e pregustare durante la preparazione la soddisfazione del piatto di pasta fumante, respirando il profumino del sugo e facendosi anche un po’ guidare dalle voglie del momento per eventuali variazioni dell’ultimo minuto.

Pasta fresca, pasta ripiena, pasta corta o lunga… di pasta ne hai cucinata parecchia (e anche mangiata). Puoi consigliare ai nostri lettori alcuni marchi che secondo te meritano l’acquisto?

Per me al primo, secondo e terzo posto vanno gli spaghetti – di qualsiasi marca, basta che siano spaghetti! Tornando seri, se si vuole comprare la pasta di grano duro al supermercato io consiglio sicuramente la De Cecco (sono stato anche allo stabilimento in Abruzzo!) o la Rummo in qualsiasi formato. Se invece si vuole una pasta più ricercata e anche più costosa, a me piace molto la marca Afeltra, soprattutto per i paccheri di Gragnano. Un’altra marca difficile da trovare ma veramente di alto livello è la Verrigni. Poi passando alla pasta all’uovo, per le fettuccine sarò nazionalpopolare ma adoro le Emiliane dalla Barilla. Infine compro la pasta fresca in un piccolo pastificio sotto casa, credo non abbia nemmeno i social per fargli pubblicità, ma tutto sommato mi piace che rimanga un posticino segreto.

Quanto è importante la tua community e che rapporto hai con chi ti segue?

Diciamo che con i cambi di algoritmo di Instagram, la community è il motivo principale per cui continuo a postare su questo social. Passare da tantissimi like e visualizzazioni a pochissimi, senza demeriti, non fa piacere e a volte sembra fatica quasi sprecata. Però mi piace sempre pensare che quando posto sulla mia pagina sia un po’ come cucinare per gli amici, e quale incentivo è migliore di una cena in compagnia?

Collabori o hai collaborato con aziende del settore? Riesci a guadagnare da quello che fai o è rimasta una passione?

Ho collaborato con varie aziende, ma non ho mai preso soldi da nessuna, al massimo mi hanno fatto dei graditissimi regali. Mi ha fatto davvero piacere far conoscere queste realtà, alcune piccoline, ai miei follower, e ho cercato di valorizzare al massimo i loro prodotti, divertendomi a usarli per creare nuove ricette. Per ora la pasta del Faves rimane una passione, senza niente di professionale, ma chissà cosa mi riserva il futuro.

Quali sono i tuoi consigli per chi vuole iniziare una carriera come food creator?

Non so se sono la persona più indicata per dare dei consigli visto che sono un grande fan dell’improvvisazione, quindi l’unica cosa che posso consigliare è di imparare ad alzare le spalle e farsi scivolare addosso i commenti negativi di chi ha la pretesa di saperne di più, e ad avere pazienza se non si hanno i follower o i like come gli altri. Avere 2.000 followers o 15.000 in fin dei conti cambia poco, perché bisogna sempre rivolgersi a loro con positività e creatività a prescindere dai numeri.

Ci sono altri food creator che segui e vorresti consigliarci?

Si ci sono tantissimi amici e colleghi food creator che seguo, per esempio l’impiattatore e il pastaio matto, che con me condivide la passione per dei bei piattoni di pasta ma è siciliano, quindi parte da un’ispirazione diversa.

Parlando del tuo futuro: quali sono i tuoi prossimi progetti o sogni nel cassetto?

Qualcuno ogni tanto mi dice di buttarmi e aprire un ristorante, ma preferisco cambiare la prospettiva, sempre rimanendo dell’ambito dei sogni nel cassetto: sarebbe bello aprire una ‘’cucina da asporto’’, anche se non c’è ancora una legislazione seria in materia. La mia pasta mi ricorda la tavola di casa e la famiglia, e quindi so immaginarmela solo così, sulle tavole apparecchiate delle case delle persone.

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Articolo a cura di Piera Pastore

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