Tra gola e glamour: l’amore senza fine tra cibo e moda

Tra gola e glamour: l’amore senza fine tra cibo e moda

di Michele Porcheddu

Nel vasto panorama della creatività umana, due mondi apparentemente distanti hanno trovato modi sorprendenti per intrecciarsi nel corso dei secoli: il cibo e la moda. Queste due espressioni culturali, pur distintamente differenti nella loro natura e nell’approccio artistico, si sono spesso influenzate reciprocamente, creando un dialogo intrigante che attraversa generazioni e continenti.

Dai pranzi sofisticati agli abiti straordinari, ogni dettaglio di questa connessione ha plasmato un panorama unico e affascinante. Per comprendere appieno questo legame affascinante, è necessario fare un tuffo nella storia. Fin dai primordi della civiltà umana, cibo e abbigliamento hanno svolto ruoli fondamentali nella definizione dell’identità e della cultura di una società. Nell’antichità, gli abiti non solo proteggevano il corpo, ma riflettevano anche lo status sociale e il gusto estetico del portatore. Allo stesso modo, il cibo non era semplicemente una necessità biologica, ma una forma di espressione culturale e sociale.

Nei fasti dell’antica Roma, ad esempio, il cibo era spesso utilizzato come espressione di status sociale ed eleganza, con banchetti sontuosi e ingredienti pregiati che conferivano prestigio ai commensali. Questa stessa ricerca di prestigio e status si rifletteva anche nell’abbigliamento, con tessuti lussuosi e ornamenti elaborati indossati dalle classi privilegiate. L’epoca della Belle époque, invece, ha visto l’evoluzione dell’accuratezza nella presentazione delle pietanze, trasformando il mangiare in una forma d’arte, con porzioni ridotte a diventare il nuovo simbolo di eleganza e stile.

Nel periodo tra le due guerre mondiali, ad esempio, la moda e il cibo divennero entrambi mezzi di espressione per sfidare le convenzioni sociali e per trasmettere messaggi di innovazione e ribellione. Icone come Elsa Schiaparelli, celebre stilista italiana, collaborò con artisti come Salvador Dalí per creare abiti surrealisti ispirati a elementi del cibo, come il famoso “vestito di lobster” (vestito di aragosta). Questa audace fusione tra cibo e moda sfidava le norme estetiche e invitava gli spettatori a riconsiderare il concetto di bellezza e di arte.

L’iconico abito con aragosta di Salvador Dalí ed Elsa Schiaparelli nel 1937 ha dato il via ad un’era di “abiti alimentari“, dove anguille, topi e conigli sostituivano pellicce durante la guerra, e carte di caramelle creavano cinture insolite. La primavera del 1953 ha visto Givenchy dipingere abiti con stampe di limoni, anticipando Ken Scott nel 1970 che utilizzò verdure come pattern.

Questa sinergia tra cibo e moda ha continuato a evolversi nel corso degli anni, trovando espressione in sfilate di moda, campagne pubblicitarie e collaborazioni creative. Un esempio eclatante è dato dalla Maison francese Chanel, la cui sfilata autunno/inverno 2014 ha trasformato il Grand Palais di Parigi in un supermercato chic. Qui, modelle impeccabilmente vestite hanno sfilato tra gli scaffali di prodotti Chanel reinventati, dando vita a una narrazione visiva che mescolava il lusso dell’alta moda con l’ordinario quotidiano del cibo.

Al di là delle passerelle, anche i marchi di moda hanno abbracciato il tema del cibo attraverso collaborazioni con celebri chef e marchi gastronomici. Ad esempio, la casa di moda italiana Dolce & Gabbana ha dato vita a una collezione di abiti e accessori ispirati alle delizie culinarie del Mediterraneo. Questi capi non solo rappresentano una fusione unica tra cibo e moda, ma incarnano anche un’ode alla ricchezza culturale e gastronomica dell’Italia.

Allo stesso modo, il cibo stesso è diventato una fonte di ispirazione per designer e artisti, che trasformano ingredienti e piatti iconici in opere d’arte indossabili. Sfilate di moda sono state organizzate in ambienti culinari, con modelli che indossano abiti ispirati a piatti gourmet o addirittura a condimenti come il cioccolato o il caramello. Tuttavia, il legame tra cibo e moda non si limita alla sfera dell’alta moda e dei marchi di lusso. Anche nel mondo dell’abbigliamento di massa, possiamo osservare influenze gastronomiche, con stampe di frutta, verdura e altri elementi culinari che adornano capi di abbigliamento e accessori.

La mostra Food & Fashion al Museum at FIT

La mostra “Food & Fashion” esposta nel 2023 al Museum at FIT di New York ha catturato questa evoluzione, esponendo oltre ottanta capi d’abbigliamento e accessori ispirati al mondo del cibo.

Borse, abiti e accessori hanno preso vita con forme di hamburger, patatine fritte, pasta, frutta e dessert, offrendo una prospettiva audace sulla connessione tra due mondi enigmaticamente intrecciati. Il percorso espositivo, con spazi ispirati a mercati, ristoranti di alta moda e fast food, ha regalato ai visitatori un’esperienza coinvolgente e multisensoriale. La mostra ha analizzato inoltre l’impatto dei social media, la rivoluzione degli scarti alimentari e le tecnologie green nella moda. Attraverso il connubio tra slow fashion e slow food, tradizioni culinarie globali e attivismo, l’esposizione ha reso omaggio a una storia d’amore eterna, alimentata dal desiderio di possedere abiti preziosi e gustare piatti sofisticati. Come una fame amorosa che non viene mai saziata, questa relazione continua a evolversi, lasciando il palato e la passerella in un’eterna danza di ispirazione reciproca, dove la sinfonia di gusto e stile non conosce confini.

Lady Gaga: il vestito di carne che ha sfidato i gusti e le norme

Uno dei momenti più iconici che ha unito cibo e moda è sicuramente il famigerato Meat Dress indossato da Lady Gaga agli MTV Music Awards del 2010. In quell’occasione, la regina delle provocazioni si è presentata sul palco indossando un vestito di carne cruda, un capolavoro unico realizzato con autentico manzo da Franc Fernandez, seguendo l’ispirazione dell’allora stylist Brandon Maxwell.

Undici anni dopo quell’evento, Lady Gaga ha rivelato l’origine dietro il vestito che ha scosso il mondo. In un’intervista a Vogue UK, la popstar racconta che l’idea è nata durante una sessione di trucco con Val Garland, che le ha raccontato di aver partecipato a un party vestita con salsicce vere. Lady Gaga, sempre alla ricerca di originalità, ha trovato l’idea irresistibilmente divertente.

Il vestito, tuttavia, è stato oggetto di controversie, soprattutto da parte dei gruppi animalisti, essendo un capo decisamente poco “vegan friendly“. Lady Gaga, però, sottolinea che era una forma di protesta contro chi parlava di patriottismo solo a parole: “In tanti dicevano che sarebbero morti per il proprio paese, ma solo a parole, così mi è venuta l’idea della carne cruda“.

La realizzazione del vestito non è stata affatto semplice. “Non è stato facile“, ammette Lady Gaga, “dentro c’era un corsetto ma la carne scivolava. E poi abbiamo deciso di creare un cappello e ricoprire gli ankle boots sempre con la carne“. Un’opera d’arte della moda che ha richiesto creatività e abilità tecniche.

Ma cosa è successo al Meat Dress dopo la notte degli MTV Music Awards? Ora risiede al museo americano Rock and Roll Hall of Fame. “Subito dopo i VMA abbiamo chiamato Lady Gaga e le abbiamo chiesto se poteva donarci l’abito di carne“, spiega il direttore del museo. “Il problema è che l’abito era composto da carne fresca e non sapevamo come conservarlo. Il vestito ha viaggiato su un camion a temperatura e umidità controllata, la carne è stata trattata e adesso è secca. Questa opera d’arte comunque è solo in prestito, Lady Gaga ne è ancora la legittima proprietaria“.
Il Meat Dress, al di là delle controversie e delle critiche, continua a essere un’icona della moda e della provocazione, un simbolo della capacità di Lady Gaga di sfidare i confini e di trasformare il banale in straordinario. Un abito che resterà nella storia della moda come un momento indimenticabile e audace.

Il connubio tra cibo e moda rappresenta un affascinante fenomeno culturale che ha radici profonde nella storia e continua a evolversi nell’era contemporanea. Questi due mondi, apparentemente distanti, hanno trovato modi creativi per intrecciarsi, ispirandosi reciprocamente e offrendo una prospettiva unica sull’arte, la cultura e la società. Il legame tra cibo e moda continua a prosperare, arricchendo il nostro mondo con un mix irresistibile di gusto, stile e glamour.

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