Professione Food Creator: intervista a Francesco Pruneddu

Professione Food Creator: intervista a Francesco Pruneddu

di Michele Porcheddu

Nell’epoca digitale in cui viviamo, l’immagine ha un potere straordinario. Una foto non è solo un insieme di pixel su uno schermo, ma può trasmettere emozioni, raccontare storie e farci viaggiare nel tempo. E quando si tratta di cibo, questo potere diventa ancora più evidente. Come si suol dire, “un’immagine vale più di mille parole“, e nessuno esprime questo concetto al meglio di Francesco Pruneddu. Con le sue creazioni, Francesco riesce a trasformare anche il più semplice dei piatti in un capolavoro visivo, catturando l’attenzione e l’immaginazione degli utenti.

Ma chi è Francesco Pruneddu? Nasce a Oristano nel 1985 e si trasferisce poi a Cagliari dove si laurea in Storia dell’Arte. Francesco è da sempre un grande appassionato di fotografia e arte, ma non solo. A questi interessi infatti unisce anche il suo grande amore per il cibo, soprattutto per i dolci. Ed è così che nel 2016, Francesco dà vita al blog Myfoodphotography, dove inizia a condividere la sua passione per la cucina e la fotografia, creando un ponte tra tradizione e modernità. Ma è stato con il suo profilo Instagram “ch_ecco” che ha raggiunto un pubblico ancora più vasto, mostrando le sue creazioni culinarie in modo innovativo e affascinante. Con più di 200mila follower, oggi Francesco è diventato un punto di riferimento per gli amanti del cibo e della food fotography.

Ciò che rende unico Francesco Pruneddu è il suo stile fotografico distintivo, fortemente influenzato dalle nature morte del Seicento. Le sue immagini non sono solo fotografie di torte e dessert, ma vere e proprie composizioni artistiche che trasmettono l’essenza e la bellezza dei suoi dolci. Attraverso giochi di luce, prospettive e dettagli accurati, Francesco dà vita a opere d’arte culinarie che vanno oltre il semplice gusto e coinvolgono anche la vista e l’immaginazione.

“La food photography da me intesa non deve limitarsi a mostrare la bellezza delle pietanze ma deve essere veicolo di racconto, allo stesso modo di un paesaggio o di un monumento” – Francesco Pruneddu

Nel 2022, Francesco Pruneddu ha raggiunto un altro importante traguardo nella sua carriera con la pubblicazione del suo primo libro, “Dolci d’Italia. La storia della pasticceria dal Medioevo al Novecento” edito da Solferino. Questo volume non è solo un ricettario, ma una vera e propria narrazione della storia della pasticceria italiana, arricchita dalle fotografie dello stesso Francesco: un viaggio nel tempo e nella storia, dal Medioevo al Novecento, che racconta la grande passione dell’autore per il cibo, la storia dell’arte e la fotografia.

Abbiamo fatto quattro chiacchiere con Francesco Pruneddu per farci raccontare qualcosa in più sulle sue passioni e sul suo libro.

Ciao Francesco e benvenuto su Food News Italia! Puoi raccontarci com’è nata la tua passione per la pasticceria e come hai deciso di esplorare la storia di questo mondo fatto di dolci?

Certo, è un piacere essere qui! La mia passione primaria è la fotografia, ma nel corso degli anni ho sviluppato un interesse sempre maggiore per la pasticceria. Mi sono reso conto che dietro ogni dolce c’è una storia affascinante da scoprire, quindi ho deciso di approfondire il mio studio sulla storia della pasticceria italiana.

Qual è il piatto che più ti lega alla tua terra, la Sardegna, e perché?

Senza dubbio i ravioli di patate e menta che preparava una mia zia di Tonara. Questo piatto non solo rappresenta le radici della mia terra, ma è anche ricco di tradizione e di sapori autentici che mi riportano sempre a casa.

Hai recentemente pubblicato il tuo primo libro “Dolci d’Italia”. Cosa ti ha spinto a condividere le tue conoscenze con il pubblico?

La scrittura di questo libro è stata una bellissima sfida che ho accettato con entusiasmo. Volevo riassumere la ricca storia della pasticceria italiana, dall’epoca medievale fino al Novecento, e condividerla con gli appassionati di cucina e di storia.

Puoi darci un assaggio del tuo libro e raccontarci cosa possiamo aspettarci?

Nel mio libro, cerco di tracciare l’evoluzione della pasticceria italiana attraverso i secoli, evidenziando le creazioni più interessanti e significative. Troverete piatti iconici come il flan di latte sardo, i cantucci toscani e la torta di zucca, accompagnati da storie affascinanti e aneddoti storici.

Sei anche un esperto fotografo. Come si intrecciano la tua passione per la fotografia e la pasticceria nel tuo lavoro?

La fotografia e la pasticceria sono entrambe forme d’arte che mi appassionano profondamente. Amo immortalare i miei dolci creando immagini che catturino non solo il loro aspetto, ma anche l’atmosfera e l’emozione che li circonda.

Infine, qual è il consiglio che daresti a un giovane che vorrebbe intraprendere il tuo stesso percorso?

Consiglierei di seguire la propria passione con determinazione e di non avere paura di sperimentare. Lo studio e l’impegno sono fondamentali per crescere e perfezionarsi, ma è anche importante lasciarsi ispirare dalla creatività e dalla curiosità.

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Credits foto Francesco Pruneddu