Professione Food Creator: intervista a Massimo Esposito “L’Impastologo”
Sul web porta consigli pratici e ricette dedicate all’arte della lievitazione e degli impasti: stiamo parlando di Massimo Esposito “L’Impastologo”
Con i social e la rete, il mondo della cucina è cambiato radicalmente. Sono tantissimi ad oggi i food creator e i food blogger che portano avanti una missione comune: condividere la loro creatività, ispirare gli altri e trasformare la cucina in un’arte accessibile a tutti. Tra i tanti “talenti culinari del web” spicca sicuramente Massimo Esposito, conosciuto come “L’Impastologo“. Un nome che è già tutto un programma. Sul suo blog e sui social Massimo infatti condivide la sua conoscenza approfondita degli impasti – dolci e salati – offrendo ricette innovative, consigli pratici e storie appassionanti.
La sua cucina è un vero e proprio laboratorio di creatività, dove Massimo “L’Impastologo” sperimenta con ingredienti, tecniche e strumenti per creare impasti perfetti e irresistibili. La sua formazione da informatico si fonde con la sua passione per gli impasti, permettendogli di esplorare ricette tradizionali con uno sguardo analitico e innovativo. Il suo, infatti, è un approccio rivoluzionario all’arte della lievitazione. Massimo Esposito si distingue per la sua autenticità, la sua creatività e il suo impegno nel trasformare la preparazione degli impasti in una vera arte, alla portata di tutti, dimostrando che l’impegno, lo studio e la fantasia possono portare la cucina di casa ad un livello completamente nuovo.
Oltre a condividere i suoi consigli e le sue ricette, Massimo sta portando avanti un progetto speciale con l’obiettivo di valorizzare i maestri dell’arte bianca elevandoli allo stesso livello di riconoscimento e ammirazione dei più celebri campioni sportivi. Il suo progetto, denominato #Nonsolocalciatori, mira a sensibilizzare il pubblico sull’importanza delle professioni artigianali e sulle ricche tradizioni culinarie che esse rappresentano.
Abbiamo intervistato Massimo Esposito “L’Impastologo” per farci raccontare qualcosa in più su questo progetto, su com’è nata la sua passione per gli impasti e quali sono le sue fonti di ispirazione.
Ciao Massimo e benvenuto su Food News Italia. Iniziamo con una domanda semplice, chi sei e cosa fai?
Ciao, sono felice di essere qui su Food News Italia. Mi chiamo Massimo Esposito e sono il fondatore del blog “Impastologo”. Sono un Informatico e la mia passione per la panificazione e i lievitati mi ha portato a creare una piattaforma dove condivido la mia esperienza e le mie conoscenze sugli impasti dolci o salati. La mia formazione in informatica mi ha permesso di approcciare il mondo della panificazione con un occhio analitico, sfruttando la tecnologia per esplorare e innovare le tecniche tradizionali.
Food creator, food blogger o food influencer…come preferisci “essere definito”?
Mi identifico meglio come dough blogger. È un termine che riflette la mia specializzazione e la mia passione per il mondo degli impasti. Nel mio blog “Impastologo”, non troverete solo ricette, ma anche articoli tecnici, analisi e storie che ruotano attorno all’universo della panificazione e della pizza, non mi limito a creare contenuti visivi; mi dedico alla ricerca, alla scrittura e alla condivisione di esperienze culinarie approfondite. Il mio blog “Impastologo” è un diario dettagliato del mio viaggio nel mondo degli impasti, dove ogni post è una storia che racconta la scienza, l’arte e la passione dietro ogni ricetta. È un luogo dove la comunità può imparare, interagire e crescere insieme. Inoltre, la mia esperienza informatica mi permette di analizzare dati e tendenze, ottimizzando così il mio sito per raggiungere un pubblico più ampio e fornire un’esperienza utente migliore. In questo modo, posso influenzare positivamente la cultura del cibo, mantenendo sempre un approccio autentico e informativo.
Quando e come nasce la tua passione per la cucina e nello specifico per gli impasti?
La mia passione per la cucina è qualcosa che ho sempre avuto, un amore che si è sviluppato fin dalla mia infanzia. Ma la mia affinità per gli impasti ha preso una svolta decisiva quando ho vissuto per alcuni anni in un piccolo paese del Trentino-Alto Adige. Lontano dalla mia Napoli, ho iniziato a preparare le pizze nel mio angolo di cucina, cercando di ricreare un pezzo di casa in un ambiente diverso. Questa necessità di portare un po’ della mia cultura in un nuovo contesto mi ha spinto a sperimentare e a perfezionare le mie tecniche di impasto. Con il tempo, questa sperimentazione è diventata una vera e propria passione, e ho iniziato a documentare i miei progressi e le mie scoperte, che poi sono confluiti nel blog “Impastologo”. Con il lockdown, oltre a continuare a sperimentare, ho trovato il tempo di approfondire i miei studi, immergendomi in libri e risorse online che mi hanno permesso di espandere ulteriormente la mia conoscenza e la mia abilità nel campo della panificazione. La bellezza degli impasti è che c’è sempre qualcosa di nuovo da imparare e da migliorare, e questo è ciò che mi motiva ogni giorno a continuare a esplorare e a condividere la mia passione con gli altri.
Sul tuo blog e sui tuoi social la vera protagonista è l’arte dei lievitati. Da dove prendi ispirazione per le tue ricette e come definiresti la tua cucina?
L’arte dei lievitati è una forma di espressione che va oltre la semplice preparazione di un piatto; è una connessione con la tradizione, con la terra e con gli ingredienti che la natura ci offre. Non seguo una persona in particolare, ma mi lascio ispirare da tutti coloro che hanno qualcosa da insegnare o da condividere, che possono arricchire la mia esperienza e ampliare i miei orizzonti. La mia cucina è un vero e proprio laboratorio home made, un luogo dove la semplicità degli utensili di tutti i giorni si trasforma in strumenti per creare qualcosa di straordinario. Non è necessario avere attrezzature professionali per ottenere risultati sofisticati nelle cucine amatoriali; è la passione, la creatività e la conoscenza degli ingredienti a fare la differenza tra gli amatori. In questo spazio, ogni oggetto comune diventa parte di un processo creativo più grande. Un semplice cucchiaio, una ciotola, un mattarello, sono gli strumenti che mi permettono di esplorare le infinite possibilità degli impasti. Con questi, posso sperimentare, innovare e ricreare ricette che potrebbero sembrare complesse, ma che in realtà nascono dalla semplicità e dall’amore per la cucina fatta in casa. Questa filosofia si riflette nei miei impasti, dove l’obiettivo è quello di dimostrare che con un po’ di ingegno e dedizione, è possibile raggiungere la sofisticatezza dei grandi pizzaioli o la precisione dei grandi pasticcieri nel comfort dei propri locali.
Quali sono gli ingredienti che non possono mancare nella tua cucina?
Gli ingredienti essenziali nella mia cucina, quelli che rappresentano la base di tutti gli impasti che amo, sono senza dubbio acqua, farina e lievito. Questi tre elementi sono i pilastri fondamentali su cui si costruisce l’arte della panificazione e della pizzeria. L’acqua è il veicolo che permette agli altri ingredienti di unirsi e interagire; è essenziale per idratare la farina e attivare il lievito. La farina è il corpo dell’impasto, la struttura portante che accoglie e sostiene gli altri componenti. E il lievito, sia esso fresco, secco o lievito madre, è l’anima dell’impasto: è ciò che lo fa vivere, respirare e crescere, trasformando semplici ingredienti in qualcosa di magico e vivo. Questi ingredienti sono semplici, ma insieme aprono un universo di possibilità. Sono come le note di una canzone, che da sole possono sembrare banali, ma quando vengono messe insieme nel modo giusto, creano melodie indimenticabili. Così è per gli impasti: con acqua, farina e lievito posso esprimere la mia creatività e passione, dando vita a pani, pizze e dolci lievitati che raccontano storie di tradizione, innovazione e amore per il cibo.
C’è una “ricetta del cuore”? Quella che cucini più spesso o ti rievoca bei ricordi?
La “ricetta del cuore” che cucino più spesso e che mi rievoca bei ricordi è senza dubbio la classica pizza napoletana. Questa ricetta rappresenta un ponte tra il mio presente e il mio passato. Ogni volta che preparo la pizza, mi sforzo di riprodurre l’impasto più fedelmente possibile a quello dei professionisti, cercando un risultato ottimale che possa avvicinarsi alla perfezione delle pizzerie napoletane. È un processo che richiede dedizione e attenzione ai dettagli, ma è anche un’attività che mi riempie di gioia. I sapori e gli odori che si sprigionano durante la cottura sono un tuffo nei ricordi: mi riportano a quei momenti conviviali, a quelle risate condivise con amici e familiari mentre sfornavo pizze con un semplice fornetto. Quell’aroma inconfondibile, quel gusto autentico, sono un omaggio alla tradizione culinaria che mi ha visto crescere e che continua a essere una fonte inesauribile di ispirazione per me.
Ti definisci un vero e proprio “Impastologo” e quindi questa domanda è d’obbligo… qual è il segreto per l’impasto perfetto?
Il segreto per l’impasto perfetto risiede effettivamente nella precisione e, soprattutto, nella pazienza. La panificazione è un’arte che richiede tempo e dedizione; non si può affrettare la magia della fermentazione. Ogni impasto ha il suo ritmo, e rispettare le tempistiche di lievitazione e maturazione è fondamentale per ottenere un prodotto finale di qualità. La precisione entra in gioco fin dalla scelta degli ingredienti: la qualità della farina, la temperatura dell’acqua, la freschezza del lievito. Tutto deve essere misurato con attenzione. Ma è la pazienza che trasforma questi ingredienti in un impasto eccellente. È il tempo che permette al glutine di svilupparsi, agli aromi di intensificarsi e alla struttura dell’impasto di stabilizzarsi. L’impasto perfetto è il risultato di un equilibrio tra scienza e tempo, tra conoscenza e attesa. È un processo che non ammette scorciatoie, ma che premia abbondantemente coloro che sono disposti a investire il loro tempo e la loro passione.
Oltre alle tue ricette e ai tuoi consigli, sul web stai portando avanti un progetto davvero innovativo chiamato #Nonsolocalciatori. Puoi raccontarci com’è nata l’idea e in cosa consiste?
Il progetto #nonsolocalciatori è nato dalla volontà di condividere questa passione con gli altri. L’idea è quella di valorizzare le professioni artigianali come quelle del pizzaiolo, del pasticcere o del panificatore, mostrando che anche queste figure possono essere degli idoli, al pari di un calciatore o di un cantante. Con il progetto #nonsolocalciatori, ho voluto creare una maglia che è diventata il simbolo ufficiale del blog da far autografare dai più grandi maestri dell’arte bianca. Questo gesto cosi simbolico (l’autografo) rappresenta l’impegno che, per chi lavora con passione e dedizione, può essere d’ispirazione alle nuove generazioni. L’obiettivo è dimostrare che dietro ad ogni pizza, croissant, pagnotta o lievitato c’è una storia da raccontare e da valorizzare. Se un giorno questa maglia fosse piena di autografi, significherebbe che il mio messaggio è arrivato. Ho avuto l’onore di conoscere Maestri che hanno fatto la storia della pizza napoletana verace, moderna e contemporanea. In esclusiva per Food News Italia, ho una notizia entusiasmante da condividere con tutti voi: la maglia ufficiale del progetto #nonsolocalciatori, una volta piena di autografi, verrà incorniciata e messa all’asta. Questa sarà un’occasione unica sia per gli appassionati che per i professionisti del settore, di possedere un pezzo di storia dell’arte bianca. Il ricavato dell’asta verrà devoluto in beneficenza, contribuendo a sostenere cause importanti e dimostrando ancora una volta come la passione per la cucina e per gli impasti possa avere un impatto positivo sulla società.
Quanto è importante la tua community e che rapporto hai con chi ti segue?
La mia community è assolutamente fondamentale. È il cuore pulsante di tutto ciò che faccio: un continuo scambio di idee, tecniche, ricette e, soprattutto, di ispirazione reciproca. Il rapporto che ho con chi mi segue è basato su un profondo rispetto e sulla condivisione della passione per la cucina e per l’arte dei lievitati. Ogni commento, ogni messaggio, ogni feedback che ricevo è un tassello che contribuisce alla crescita di questo bellissimo progetto. È grazie alla mia community se posso continuare a sperimentare, perché è proprio dall’interazione con gli altri che nascono le idee migliori. Inoltre, il rapporto con i miei follower non è solo virtuale: attraverso incontri alle fiere, eventi o corsi ho la possibilità di trasformare quella che inizia come una connessione online in un legame reale e tangibile. Questo scambio diretto è inestimabile, perché mi permette di comprendere ancora meglio le esigenze e i desideri di chi ama i lievitati quanto me.
Ci sono altri food creator che segui e vorresti consigliarci?
Tra i food creator che seguo con ammirazione e che rappresenta un punto di riferimento per noi amatoriali, c’è sicuramente Dario Polani, conosciuto come “The Romano Baker”. La sua abilità nel creare impasti, il suo modo allegro e semplice di lavorare e la sua passione per la panificazione lo rendono un vero idolo nel nostro campo.
Parlando del tuo futuro: quali sono i tuoi prossimi progetti o sogni nel cassetto?
Guardando al futuro, ho diversi progetti e sogni che sto coltivando. Ho recentemente creato un ricettario da scrivere, un template vuoto per ricette di lievitati che è disponibile su Amazon. È pensato per tutti coloro che amano annotare le proprie creazioni e sperimentazioni in cucina. Inoltre, ho scritto un piccolo corso ebook gratuito sul lievito madre, che è possibile trovare sul mio sito web impastologo.it. Questo corso è una risorsa preziosa per chiunque voglia approfondire la conoscenza e l’uso del lievito madre nelle proprie ricette.
Ho anche pubblicato un ricettario ebook sui grandi “finti” lievitati, che offre ricette nate con lievito madre ma che si possono replicare a casa ottenendo degli ottimi risultati. Questo ebook è sempre disponibile sul mio sito web e rappresenta una guida affidabile per chi desidera esplorare il mondo dei lievitati. Attualmente, sto lavorando a un libro dal titolo “Agenda di un Impastologo”, che parlerà di tecniche e segreti dell’arte degli impasti. Questo libro non sarà solo una raccolta di ricette, ma soprattutto creerà la base per ogni appassionato e amatoriale che desidera avvicinarsi a questo mondo con la giusta preparazione e conoscenza.
Il mio sogno nel cassetto? Il sogno che coltivo nel cassetto è quello di trasmettere un messaggio semplice ma profondo: la gioia può essere trovata nelle cose più semplici, come all’interno di un impasto. Immaginate quando arriva una torta, i sorrisi si accendono; oppure quando in una pizzeria seduti al tavolo e arriva la pizza, si percepisce una gioia collettiva. Questo perché impastare non è solo un’azione meccanica, è un’opera d’arte. Ogni volta che le mani si muovono tra farina e acqua, si sta scolpendo un’esperienza, si sta creando un momento che sarà condiviso e ricordato. Il sapore del risultato, quell’esplosione di gioia che si prova assaggiando una fetta di pizza o un pezzo di pane appena sfornato, dipende interamente dalle mani che hanno lavorato l’impasto con amore e dedizione. Ricordate, impastare è un gesto che va oltre la cucina; è un atto di generosità, un modo per portare felicità a noi stessi e agli altri. Ecco perché continuo a condividere la mia passione e il mio sapere: per far capire che, a volte, la felicità è proprio lì, nascosta in un semplice impasto, pronta a essere scoperta e gustata.
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Intervista a cura di Piera Pastore