
Professione Food Creator: intervista ad Adelin Gencarelli @ilgermoglioveg
Mangiare vegano è gustoso: Adelin con @ilgermoglioveg ci svela come creare piatti deliziosi e nutrienti a base vegetale
Negli ultimi anni, l’alimentazione vegana e vegetariana ha visto una crescita costante anche in Italia, grazie a motivazioni legate alla salute, all’etica e alla sostenibilità ambientale. Secondo il Rapporto Italia 2024 di Eurispes il 9,5% degli italiani adotta una dieta priva di carne o di tutti i prodotti animali. Un dato in crescita rispetto al 6,6% registrato nel 2023 che dimostra una sempre maggiore attenzione verso stili di vita più sostenibili e rispettosi dell’ambiente, nonché un crescente interesse verso le alternative vegetali come fonti di nutrimento. Dai piatti tradizionali rivisitati con ingredienti vegetali fino a nuove proposte più creative, l’alimentazione a base vegetale offre una varietà di sapori, colori e nutrienti che soddisfano tutti i gusti. Se un tempo le alternative vegane erano considerate poco appetitose o limitate, oggi è evidente che questa cucina ha molto da offrire… Perchè, vegano è gustoso.
E a dimostrarlo c’è Adelin Gencarelli, meglio conosciuta sui social come @ilgermoglioveg. Adelin, 28 anni, condivide su Instagram e TikTok una varietà di ricette creative e colorate, dimostrando che la cucina vegana e vegetariana non è affatto noiosa. @ilgermoglioveg propone ai follower piatti innovativi, facili da preparare e sempre deliziosi. Il suo obiettivo? Dimostrare che scegliere una dieta a base vegetale può essere sostenibile e anche estremamente appagante. Seguendo Adelin @ilgermoglioveg e il suo mondo fatto di verdure, frutta, legumi e molto altro si scopre come un piatto vegano può essere tanto goloso quanto nutriente (ma non solo!), trasformando ogni pasto in un viaggio alla scoperta di ingredienti e combinazioni inaspettate.







Abbiamo fatto quattro chiacchiere con Adelin Gencarelli alias @ilgermoglioveg per conoscere la sua storia e la sua grande passione per il mondo vegetale.
Ciao Adelin e benvenuta su Food News Italia! Inizia con dirci chi sei e cosa fai?
Ciao Michele, grazie mille a te e a tutto il team di Food News Italia per l’invito. Sono molto felice di essere qui con voi. Beh, chi sono? Iniziamo subito dalle domande difficili. Sicuramente sono tante cose, ma principalmente una content creator – per passione – di cibo vegano. Questo per darti una definizione concisa ed elegante. Se invece vuoi la versione più diretta e sincera, ti direi che sono una ranocchia. Sì, le ranocchie sono la mia passione del momento. Ho 28 anni e sono sempre alla ricerca di nuove cose da scoprire e da imparare, cercando di rimbalzare velocemente tra lavoro, casa, relazioni e la mia grande passione, il mondo vegano. A questo punto direi che due mani non mi bastano di certo, e quindi forse più che una ranocchia, mi definirei un polipo. Ma forse non era questa la domanda! Passando a cose più serie, attualmente lavoro presso un ente di formazione per medici veterinari in qualità di assistant event manager, ruolo intrapreso a seguito del recente Master in digital marketing che ho conseguito circa un anno fa. Prima invece facevo tutt’altro; ho lavorato per anni in hotel come receptionist, anche in un hotel completamente vegano. La mia formazione universitaria è in gestione alberghiera e ristorazione, quindi puoi capire che il mondo del food ha sempre fatto parte di me, anche prima del mio progetto e prima di diventare vegana.
Come è nata l’idea di creare @ilgermoglioveg e cosa ti ha ispirato a intraprendere questo percorso?
Sinceramente, è nata completamente per gioco. Per spiegartelo al meglio, ti faccio tornare con il pensiero nel 2020, precisamente a maggio del primo lockdown. Io mi trovavo in Spagna, a Barcellona, in un appartamento di 35 m², appena ripresa da una frattura alla caviglia, senza alcuna speranza d’impiego, anche se al momento ancora non lo sapevo, e mi annoiavo. Un giorno, guardando altri creator, ho pensato: “Piacerebbe anche a me”. Tant’è che il mio ragazzo dell’epoca mi diede una bella spinta e decisi di aprire @ilGermoglioVeg. Il nome è al quanto singolare, ma ha anche una bella storia dietro che se vi va, un’altra volta vi racconterò. In quel periodo, i creator del mondo plant-based erano ancora pochi, la maggior parte inesperti e con pochi punti di riferimento. Io ero completamente ignorante in materia, senza alcuna base né di digital marketing né di tutto ciò che poteva essere legato al mondo social, al video editing o all’intrattenimento. Ero completamente allo sbaraglio. Le mie uniche armi a favore? La passione per la cucina e per la fotografia. Dirai che non è molto, e hai ragione, ma sono partita lo stesso. Ero una persona completamente diversa al tempo, che aveva bisogno di una crescita personale, che questo progetto mi ha sicuramente aiutato ad ottenere.








Quando hai scelto di adottare una dieta a base vegetale?
Il lockdown è stato LA svolta per me e per l’inizio della mia dieta 100% plant-based. In precedenza avevo già fatto dei tentativi. I miei primi avvicinamenti a questo stile di vita sono stati grazie a due creator tedesche, Bianca Zapatka e Michaela Vais. Mi ero avvicinata alle loro ricette principalmente per fare un po’ di pratica con la lingua tedesca. Da lì ho scoperto sempre più profili e ho iniziato i miei primi tentativi con qualche dolcetto vegano, che usciva poi sorprendentemente buono. In seguito, ho iniziato a ridurre il mio consumo di carne e derivati, scoprendo documentari e articoli scientifici a riguardo, fino a quando nell’estate del 2019 feci il mio primo vero tentativo, fallito poi miseramente. Sono durata un paio di settimane; terribile! Che cosa mi ha fatto fallire? Molti fattori combinati. Prima di tutto, non sapevo da dove cominciare, non sapevo cosa mangiare, avevo paura di stare male, e poi avevo paura del giudizio. Quando uscivo con gli amici non sapevo cosa mangiare, mi sentivo a disagio e non volevo dire che stavo diventando vegana. Avevo paura di quello che avrebbero detto i miei genitori, i miei parenti, se questo avrebbe influito sulla mia vita sociale e relazionale. Così ho mollato, ma sicuramente il pallino mi era rimasto. Forse dentro di me sapevo che non era stata una sconfitta, ma solo una prova generale. I mesi passarono e arrivò il Covid, tutti bloccati in casa e con tanto tempo per cucinare. A quel punto mi dissi: “O ora o mai più”. Quale momento migliore se non quello? Non mi sarebbe mai più ricapitata la possibilità di dedicarmi completamente alla mia transizione e di farla come si deve. A quel punto ho iniziato a divorare un documentario dopo l’altro, un articolo scientifico dopo l’altro, ho iniziato a informarmi ovunque, guardando interviste a medici che spiegavano come intraprendere questa scelta in maniera equilibrata. Finché non dissi: “Ok, sono pronta”. Presi la borsa della spesa, mi equipaggiai con guanti e mascherina e corsi al supermercato. Non sapevo cosa comprare, da dove iniziare; niente di tutto ciò a cui ero abituata andava bene. Ricordo di aver preso 4 verdure e di essere tornata a casa. Quell’uscita però mi servì da lezione, perché da lì in poi feci sempre una lista prima di andare al supermercato, almeno per il primo periodo di transizione.
Che sfide hai incontrato all’inizio della tua transizione verso la dieta vegana?
Sicuramente, come ti anticipavo prima, il non sapere da dove iniziare. La spesa all’inizio era un incubo; non ero abituata a dover leggere tutte le etichette, e mi resi rapidamente conto di quanto la mia dieta dipendesse dagli ingredienti di origine animale. Scoprii che anche cose impensabili, come il pane in cassetta, contenevano derivati animali e che il latte in polvere viene messo praticamente ovunque. Nel 90% dei casi, se prendi in mano un prodotto elaborato, stai sicuro che ci hanno messo dentro il latte o qualche suo derivato. Un’altra sfida è stata con i ristoranti. Non ero per nulla abituata a guardare i menù o a chiamare prima di andare e mi sono ritrovata a mangiare dell’insalata, verdure alla griglia e, se ero fortunata, pasta al pomodoro. La cosa che però mi ha sempre salvata è stata la pizza: bastava far togliere la mozzarella da quella alle verdure e il gioco era fatto. Un’altra difficoltà erano le improvvise voglie, specialmente nei momenti di fame. Essere da poco vegani e passare davanti a un ristorante da cui escono i profumi dei piatti della propria infanzia è un’esperienza che sconsiglio a tutti. Sono fiera di dire che, nonostante le difficoltà, non ho mai ceduto. Ciò che mi ha sempre aiutato è stato pensare al motivo per cui lo facevo e a cosa sarei andata poi effettivamente a mangiare.







@ilgermoglioveg ha avuto successo su TikTok fin da subito. Quali pensi siano stati i fattori che hanno contribuito a questa crescita rapida?
Certamente il tempismo. Ai tempi, TikTok era una piattaforma nuova, poco conosciuta e vista come “una cosa da ragazzini”. Infatti, i contenuti erano creati da ragazzi molto più giovani di me e i creator “classici” stavano appena iniziando a metterci piede. Probabilmente è stata anche la mia spontaneità e la mia voglia di mettermi in gioco a portarmi così in alto. Ho sempre cercato di far capire che anche se è “cibo vegano” non deve essere per forza sano e insipido. Così ho iniziato a postare ricette, ma in modo divertente, mettendo a confronto anche il vegano “classico” con il vegano creativo. Un esempio per tutti: chi non ama i burger? Ho iniziato a pubblicare la ricetta del burger vegano, paragonandolo al burger di carne, cercando di far vedere che era possibile mangiare delle cose buone e appetitose anche se senza derivati animali. Per questo ho fatto riferimento anche a snack più golosi e meno sani; al pubblico piace questo mix di proposte, ricette sane e non, e per questo il pubblico mi ha premiata con la crescita. Quella crescita ha alimentato ancora di più la mia passione e il mio desiderio di migliorare. Ma direi che la cosa fondamentale è stata l’autenticità: sono sempre stata me stessa; chi sono nel video, sono anche nella vita reale, e la gente ha capito che poteva fidarsi di me. Questo mi ha aperto molte porte. La mia comunicazione è stata sempre genuina e mai impostata; non ho mai pensato di vendere o di dover fare qualcosa solo perché funzionava. Ho sempre pubblicato contenuti di cui andavo fiera e che mi piacevano.






Come si è evoluto il tuo approccio alla creazione di contenuti rispetto agli inizi?
Beh, direi che c’è un mondo tra @ilgermoglioveg di adesso e quello degli albori. Prima di tutto, sicuramente di diverso ci sono io. Sono una persona completamente differente, molto più aperta e spontanea. Certamente ho ancora tanto su cui lavorare, vista la mia innata indole introversa e pacata, però penso di essere sulla buona strada. Anche i contenuti hanno cambiato stile: sono più rapidi e più organizzati dal punto di vista della pianificazione delle ricette, ma più spontanei nella registrazione. Ho ben chiaro come fare la ricetta, ma mi preoccupo meno se non esce perfetta o se faccio degli strafalcioni, fanno sicuramente parte del gioco. Ora vedo la pagina più come un modo per parlare con gli amici, come un mega gruppo WhatsApp. Prima, invece, era più un mezzo, una sorta di muro. Mi mancava un po’ la dualità, la domanda e risposta, la conversazione e la condivisione, che forse rappresentano proprio il cuore dei social.
Quali sono gli ingredienti o le ricette preferite dalla tua community, e come selezioni i piatti da condividere
Ho una community che ama un po’ tutto il cibo, quindi più che ingredienti preferiti, ti direi che hanno un formato di ricetta preferito, ovvero quelle semplici, veloci, ma con la massima resa. Sicuramente le ricette golose, ma che mantengano quella linea generale di “cibo sano”. Una delle ricette più amate di quest’estate sono stati sicuramente i ghiaccioli d’uva, ovvero dei semplicissimi acini passati in succo di lime, limone e zucchero, e congelati.
Dietro ogni ricetta c’è una grande ricerca e studio. La scelta di un piatto piuttosto che dell’altro dipende da un fitto intreccio di fattori, tra cui giocano sicuramente un ruolo fondamentale la stagionalità, la facilità con cui possono essere reperiti gli ingredienti, la semplicità d’esecuzione e la fattibilità che è legata essenzialmente agli utensili che le persone possono avere in casa e al tempo effettivo che ognuno ha. Nella scelta delle ricette cerco di immedesimarmi nei miei compagni di viaggio (i membri della community) e chiedermi sempre: “Se io vedessi questa ricetta, la farei?”.
Cosa consiglieresti a chi desidera avvicinarsi a una dieta vegetale ma è incerto su come iniziare?
Soprattutto, non avere paura! È un percorso, e come in ogni percorso, ci sono sempre ostacoli, ma l’importante è non lasciarsi intimidire da essi. Un’altra cosa che posso consigliare è di non prendersi troppe responsabilità; iniziate con piccoli passi. Partite dal ridurre i derivati animali, una volta a settimana, e aumentate gradualmente. Informatevi, documentatevi, parlate con persone che hanno intrapreso questo percorso, condividete i vostri progressi. Non ascoltate le persone negative che vi faranno sentire in colpa o che vi diranno che non potrete mai farcela. Se lo volete, lo potete fare, ma è necessario tempo e pazienza. Ultima cosa: seguite i creator che vi piacciono, studiate le ricette, prendete spunti, ma non cercate di replicare esattamente quello che fanno gli altri. Ognuno di noi è diverso e questo vale anche per il cibo.
Ci consigli qualche ricetta facile e sfiziosa?
Uuu così su due piedi, ok, mmm, ne avrei così tante da consigliare. Vediamo. Facciamo una salata e una dolce. Come salata sicuramente i miei paccheri con crema di piselli, stracciatella e limone. Una pasta super cremosa e golosa, con quella nota fresca del limone che davvero mi manda ai pazzi. Per la ricetta dolce, invece, ti do una chicca… la ricetta delle mie crêpe-cake che trovate sul mio profilo.
In quale piatto ti identifichi?
Ahaah, questa è una bella domanda. Direi nel Kimchi (ovviamente in versione veg), un piatto tipico della tradizione coreana fatto di verdure fermentate (generalmente cavolo) e spezie (peperoncino, aglio, scalogno e zenzero). Questo piatto mi assomiglia: non mente e solo dall’odore sai già dove stai andando a parare, non è di certo per tutti e ha un sapore deciso e pungente con quel tocco di piccante, cosa che rispecchia estremamente il mio carattere. Tuttavia, mantiene anche quella nota fresca, croccante e gentile delle verdure. Similmente a me, nonostante i miei lati determinati e guerriglieri, ho anche la mia parte gentile e leggera, che è quella con cui mi pongo normalmente. In più, si tratta di un piatto asiatico, e io adoro l’Asia.
Hai piani futuri per @ilgermoglioveg? Ci sono nuove piattaforme o progetti che stai considerando?
Il piano principale per @ilgermoglioveg è sicuramente crescere. Non una crescita intesa come un aumento nel numero di follower, ma una crescita legata al progetto stesso, inteso come miglioramento. Vorrei migliorare la qualità dei miei contenuti, fare in modo che possano essere il più in linea possibile con i desideri della community. Vorrei migliorare la mia comunicazione, cercare di essere più chiara ed efficace. Come prossimo step mi piacerebbe aprire un sito web che possa racchiudere tutte le ricette, in modo tale che possano essere di facile consultazione per tutti.
E per scoprire di più sul mondo di Adelin e @ilgermoglioveg seguila su Instagram e TikTok